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Hey! hai già dato uno sguardo al mio blog? Qui parlo del Giappone: una realtà culturale che sin da piccola mi ha sempre affascinato. Voglio condividere con te tante curiosità, pensieri ed anche pareri!

giovedì 20 maggio 2021

 

Uno dei film più belli che io

 abbia mai visto!

heylà, come state? io benissimo, grazie!

oggi voglio parlarvi di uno dei film anime più belli che io abbia mai visto. Per chi lo conoscesse, allora avrete subito riconosciuto le immagini che ho riportato qui su: your name, o originariamente Kimi no na wa (tuo nome), è scritto, diretto e pubblicato nel 2016, da Makoto Shinkai. Protagonisti sono Mitsuha, una liceale che vive in un paese di montagna, e Taki, uno studente che, a Tokyo, si divide tra lezioni a scuola e un lavoro come cameriere in un ristorante. Al passaggio di una cometa, Taki si risveglia improvvisamente nel corpo di Mitsuha, e viceversa. Questo scambio, innescato dal sonno, si ripete più volte, tanto che l'uno si ritrova a vivere a intervalli irregolari la vita dell'altra, lasciando degli appunti su quello che ha fatto, in modo tale da cercare di condurre una vita apparentemente normale, colorata delle volte da qualche esperienza o avventura giovanile particolare. NO SPOILER, quindi non vi svelo il finale, ma vi assicuro che vi sconvolgerà, è bellissimo. 

Your Name
 non è solo una storia d'amore di quelle che ci fanno appiccicare con gli occhi allo schermo fino ai titoli di coda, ma è anche un film perfetto per raccontare il Giappone. All'interno del racconto ci sono credenze e riti shintoisti - a uno dei quali partecipa la stessa Mitsuha, visto che sua nonna si occupa di un tempio - contrapposta alle luci della metropoli. C'è la tranquillità delle piccole stazioni e delle casette del Giappone rurale, dove un caffè puoi berlo solo in lattina a un distributore e i ragazzi sognano ovviamente di fuggire, spostandosi nella caotica città di Tokyo. Quelli dei protagonisti sono due mondi in apparente contraddizione ma in realtà complementari. Ed inevitabilmente, un film del genere non poteva che fare fama nella propria patria. 

Vi lascio il link del trailer del film, nel caso in cui non vi abbia incuriosito abbastanza! https://www.youtube.com/watch?v=fk0iJgWpddg

mentre, invece, a chi fosse piaciuto, vi lascio anche un video che riporta tutti i luoghi ispirati dal film: https://youtu.be/soOsG1c5yqw

e voi lo avete visto? cosa ne pensate?



domenica 16 maggio 2021


 Amarsi in Giappone

Buonasera a tutti! per introdurre l'argomento di oggi, vi faccio una semplice domanda: siete mai stati innamorati nella vostra vita? che fosse un amore dalla forma lieve e passeggero, o che fosse un sentimento così travolgente da portarvi al settimo cielo e perdere la testa, lo siete mai stati? bene, rifletteteci un attimo se non ne siete sicuri, e continuiamo. 

Se ricordate bene, in uno dei miei precedenti post (I Giapponesi confessano il loro amore come accade negli Anime e nei Manga?) vi ho fatto una lunga introduzione sulle confessioni d'amore in Giappone, e vi avevo aggiunto una sottile differenza sul tipo di amore che, secondo la concezione mentale giapponese, esiste. 

riportiamola qui.

Ai () simboleggia un sentimento di amore estremamente puro e privo di maliziosità. Il genere di amore che si può provare verso un partner, ma anche verso la propria famiglia, gli amici o addirittura un animale domestico.

Koi () rappresenta l’amore in senso romantico o passionale. È l’amore di coppia, o quella sensazione come le farfalle nello stomaco che si provano nei primi stadi dell’amore.  è un tipo di amore dall'aspetto, però, più egoista e carnale.


bene, dopo aver rischiarato le vostre memorie ed aver indirettamente sottolineato quanto per la cultura giapponese sia sostanzialmente importante la differenza che lega un sentimento da un altro tipo di sentimento, adesso direi che è proprio giunta l'ora di elencarvi e parlarvi dei diversi modi per dire ''ti amo'' al tuo ragazzo/ragazza. 

(prendetela come una sorta di lezione di vita, perchè vi stupirà)

dunque, iGiappone ci sono principalmente tre modi per esprimere il proprio amore al partner

Il modo più semplice, quello iniziale e nella fase di coppia è Daisuki (大好き)

che letteralmente, sta per ''Mi piaci molto o ti voglio tanto bene'', ma ci sono termini simili il cui il significato è lo stesso: "Suki desu" e "Suki da yo". Esso è dedicabile anche agli amici.

Un secondo modo è "Aishiteru", (愛してる)

che significa letteralmente ''ti amo''. E lo si usa quando ci si rende conto che, effettivamente, il sentimento che si sta provando per il partner inizia ad essere più coinvolgente ed il rapporto diventa a tutti gli effetti serio.

ed infine vi è, DECISAMENTE PIU' SERIO DEI PRECEDENTI  "Koishiteru" (恋してる)

e lo si dice alla persona con la quale si desidera stare insieme tutta la vita.

Allora.. ci avete pensato bene? l'amore è un sentimento importante, ed è altrettanto importante il modo in cui esprimiamo all'altra persona ciò che proviamo. Il mio consiglio è seguire queste regole fondamentali non solo all'interno del Giappone, ma di farne una vera e propria filosofia di vita, perchè come ho detto, dovremmo imparare a pesare ogni singola sillaba detta, perchè le nostre parole hanno sempre una certa importanza.

ps, piccola curiosità: ho preso molto a cuore il concetto di amore, e personalmente mi ha colpito davvero tanto sapere che, in un angolo (tanto grande) del mondo, qualcuno desse a questo sentimento così bello tanta importanza da inventare più termini per esprimerlo. Sapete, l'ho preso così tanto a cuore che ho dedicato una zona della mia pelle al termine 'Ai', perchè sono un tipo di persona che ama, e che ama anche tanto: amo la mia famiglia, amo profondamente i miei amici e amo i miei animali. Ed amo in modo stravolgente, e sincero.


Dedico questo post a mia sorella maggiore, la persona con la quale ho condiviso il mio tatuaggio, che oggi compie gli anni, ed alla quale ho fatto una sorpresa che la renderà molto felice; Maria, ti amo davvero tanto!


martedì 11 maggio 2021

                                               お誕生日おめでとう!!!

                                                             Pssss, tanti auguri a me! 

Lo so, lo so; questo è un blog dove si parla del Giappone. Eh, vabbè! Non è un post di informazione, ma che dobbiamo fare, anche in Giappone i compleanni si festeggiano! Beh, che dire, il mesi volano e mi sembra quasi strano compiere un anno in più, oggi. Se ci rifletto bene, mi accorgo di come il tempo passi velocemente e di quante cose ci lasciamo alle spalle ogni volta che compiamo un passo in più verso il futuro, ed automaticamente lasciamo piccole parti di noi al regno del passato. Anni fa non avrei mai immaginato il mio presente, e devo dire che non è niente male! Compio 18 anni, ed ho ancora tutta una vita da scoprire ed uno stato da visitare (XD). Insomma, lettori, ricordate: siate sempre felici, e godetevi ogni sfumatura della vita perché non c’è opportunità più straordinaria e meravigliosa di poter vivere in libertà, nel modo che riteniamo più giusto, ma soprattutto con la voglia di scoprire e fare sempre nuove esperienze! che altro dire.. otanjoubi omedetou (buon compleanno) a me💓


domenica 11 aprile 2021

 I Giapponesi confessano il loro amore come accade negli Anime e nei Manga?

Hai mai notato la profonda diversità che distingue noi occidentali dalla cultura nipponica? Difatti, non è strano ammettere che il Giappone è tanto diverso dall'Europa, o da qualsiasi altra cultura occidentale, ed è per questo che le sue particolarità sanno incantare anche il viaggiatore più esperto. A mio parere, è una nazione splendida, ricca di opere d'arte, storia e tradizioni radicate nel tempo che si distinguono grazie alle sue leggende ed ai suoi significati. L’argomento di cui parleremo oggi è l’amore, un sentimento comune che ci lega l’un l’altro da tempi tutto fuorché brevi; un po’ tutti pensiamo di conoscere, o meglio siamo certi di sapere che cosa sia l'amore, ma la verità è che in pochi realmente ne conoscono il significato: ''Innanzitutto, l'amore, quello vero, non è un'emozione, bensì un sentimento. Quest'ultimo si differenzia dalla "semplice" emozione per la sua durata: infatti, un sentimento dura nel tempo, si costruisce giorno per giorno e non è istantaneo e passeggero come l'emozione. L'amore nasce sì spontaneamente, ma va nutrito e coltivato con il passare del tempo''. Se vi capiterà di conoscere un/una giapponese e vi renderete conto di provare qualcosa per lui/lei, allora dovreste sapere la forte differenza che vi è dalla nostra concezione amorosa a quella che è, invece, per i nipponici: oggi giorno i ragazzi giapponesi non sono estremamente timidi come si è solito descrivere nei manga o nei cartoni, ma c’è comunque da precisare che questi siano molto meno aperti degli italiani: per esempio in Giappone ci sono poche coppie che si baciano e si abbracciano o che semplicemente si tengono la mano in pubblico rispetto all’Italia, e questa concezione trova le sue radici in una cultura mentalmente arretrata; Ciò non significa che i rapporti tra i fidanzati giapponesi siano freddi, ma il modo di esprimere i propri sentimenti è molto diverso dal nostro modo di fare. Prima di tutto i giapponesi tendono a confessare sin da subito i propri sentimenti alla persona interessata tramite la Kokuhaku, che significa letteralmente “confessione” (avete mai visto in un anime quando lei/lui, con le guance rosse, prende tutto il suo coraggio e si dichiara a scuola, durante una gita scolastica o a San Valentino?); Questa non è una semplice fantasia inventata dagli scrittori, ma una vera e propria realtà e sembra che sia anche quasi preteso, soprattutto dalle ragazze, per poter iniziare una relazione. E non è nemmeno tanto raro, dopo già il primo appuntamento, sentir dire una cosa del tipo: “Vuoi essere il mio ragazzo?” o “Vuoi essere la mia ragazza?”, in quanto nonostante siano persone estremamente timide, queste hanno bisogno di esprimere con molta franchezza i loro sentimenti.

A questo punto viene spontaneo sottolineare anche un’altra concezione importante, e che a mio parere è molto valida ed estremamente rispettabile: Se in America troviamo ‘I love you’; in Italia ‘Ti amo’ ti stupirà sapere che In Giappone ci sono vari modi per esprimere questo sentimento! (o lo sapevi?) difatti la cultura giapponese non ha la tendenza a banalizzare un sentimento così bello come l’amore.

Nel prossimo post, vi spiegherò i diversi modi per dire ti amo ad una persona, ma nel frattempo vi dirò che in Giappone tra le migliaia di caratteri esistenti, ve ne sono due che rappresentano in modo perfetto questo concetto. Entrambi i kanji significano “amore”, su questo non vi è dubbio, ma non vogliono dire esattamente la stessa cosa, e per questo presentano sottili differenze:

Ai () simboleggia un sentimento di amore estremamente puro e privo di maliziosità. Il genere di amore che si può provare verso un partner, ma anche verso la propria famiglia, gli amici o addirittura un animale domestico.

Koi () rappresenta l’amore in senso romantico o passionale. È l’amore di coppia, o quella sensazione come le farfalle nello stomaco che si provano nei primi stadi dell’amore.   

                 



                                               


 

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Hanami's 

Salve a tutti! Benvenuti nel mio blog, nel quale tratterò temi vari (affatto pesanti!) o informazioni su di un luogo che sin da bambina mi ha sempre affascinato: il Giappone. Certo, c'è da ammettere che non sono la prima e di certo né l’ultima che si è fatta catturare dalla bellezza del sol levante. Personalmente, però, posso affermare che questo luogo, o meglio ciò che gli appartiene, è per me una sorta di cura. Avevo circa undici anni (ed ora ne ho un po' di più) quando mi è stato parlato di ‘anime’ (attenzione, è risaputo che GLI anime sono differenti DALLE anime XD), e da lì vederli mi ha trasportato immediatamente all’interno dell’intera dimensione giapponese. Ma, prima di proseguire la nostra conoscenza mi sembra doveroso spiegarvi il significato del nome del mio blog ed il motivo per cui ho scelto di mettere proprio ciò come segno di riconoscimento di questo canale. Da dove iniziare? Bene, l’Hanami è una parola che tradotta in italiano sta a significare letteralmente "guardare i fiori", (Hana sta ad indicare i fiori, mentre la sillaba Mi sta per Guardare/osservare) questo termine si rifà proprio alla tradizionale usanza giapponese di godere, in funzione di spettatore, della bellezza della fioritura primaverile degli alberi che, durante la primavera, tingono il paese nipponico di rosa, fucsia e bianco. In lingua giapponese i fiori di ciliegio sono chiamati Sakura, Gli alberi di ciliegio fioriscono tra marzo e aprile, di questo spettacolo vi si può godere in giro per il mondo, ma se siete proprio amanti (o curiosi) della vera tradizione allora vi consiglio calorosamente di fare una piccola sosta in oriente nei primi mesi della stagione primaverile! In questo periodo celebrativo gli abitanti mangiano sui prati bevendo sake in compagnia di amici e parenti. Sapete che questa è una tradizione che trova le sue fondamenta in secoli e secoli prima? Dunque, essendo i cittadini profondamente amanti delle usanze non poteva non esserci un sakura in particolare molto amato dai giapponesi. Questo è lo Jindai Zakura, che ha un’età di circa duemila anni e un tronco di quasi 14 metri. Ma calcoli e misure a parte, mi sento molto legata a questa tradizione per il profondo realismo spirituale che vi è dietro questa festività, difatti l’Hanami non è solo un semplice periodo, ma vi è qualcosa che va oltre l’estremo incanto (ricordiamoci che al mondo oltre l’apparente bellezza ci dobbiamo sempre spingere nella parte più profonda delle cose): Il Sakura fiorisce e sfiorisce in pochi giorni per cui rappresenta la condizione di morte a cui tutti siamo sottoposti dopo la vita, e dunque la voglia di assaporare ogni istante di essa; perciò, si guarda al Sakura con una certa tristezza e commozione. E voi cosa ne pensate? Personalmente mi rispecchio molto in questo profondo significato spirituale, sono una persona realista che non si sofferma mai sullo strato più superficiale delle cose, e che spesso guarda con un certo interesse e con una certa profondità i significati come quello che vi ho appena descritto. Ma c’è anche da dire che per me l’Hanami è anche un periodo con il quale si ha l’opportunità di rivolgere lo sguardo ad una possibilità di rinascita. Ci sarebbero ancora un milione di cose da scrivere su questo stupendo argomento, come le città o i parchi nipponici in cui è più bello osservare i ciliegi in fiore, oppure la leggenda millenaria (precisiamo di nuovo che i giapponesi sono molto affezionati ai racconti ed alle credenze XD) che si cela dietro l’albero di Sakura, o altre piccole curiosità o consigli. Perciò, non escludo la possibilità di stilare una seconda parte di questo post. Grazie di essere passati, spero di iniziare un bellissimo rapporto con voi lettori!